Senza Parole: rompere il silenzio sull’infertilità per restituire speranza

In “Senza Parole – Ep. 20”, il magazine Scomodo affronta un tema spesso doloroso e silenzioso: l’infertilità. Tra le voci protagoniste, quella della dottoressa Sara Lindaver, psicologa e psicoterapeuta, emerge come guida verso un approccio più umano, consapevole e relazionale della procreazione medicalmente assistita (PMA) e delle sue implicazioni emotive.
L’infertilità come questione di coppia
Sara Lindaver sottolinea che, a volte, la difficoltà di concepire è vissuta come un problema individuale, attribuito esclusivamente alla donna. Nel dialogo con Scomodo, Lindaver evidenzia come l’infertilità sia invece un’esperienza di coppia: le sfide, i timori, le attese e le delusioni toccano entrambi i partner, anche se in modi diversi. Questo cambio di prospettiva è importante, perché permette di riconoscere la responsabilità condivisa, alleggerire sensi di colpa ingiustificati e favorire una collaborazione emotiva e pratica che rafforza il legame nei momenti più difficili. Scomodo
Il peso del silenzio e dello stigma
Nel racconto di Lindaver emerge la vergogna che molte persone sentono nel dichiarare di voler intraprendere un percorso PMA, per timore di essere giudicate, per paura di fallire, per la percezione che l’infertilità sia una sconfitta personale. Questo silenzio, dice Lindaver, diventa un ostacolo: isolare il dolore significa renderlo più grande, più opaco, più meno curabile. Parlare diventa un atto di coraggio ma anche di cura, perché quando si sente di non essere da soli, quando c’è qualcuno che ascolta senza giudizio, tutto il percorso può diventare più umano e sostenibile. Scomodo
Un percorso lento, incerto, ma possibile
L’intervista dona uno sguardo sincero su cosa significhi affrontare la PMA: visite frequenti, attese, incertezze, momenti di scoraggiamento, ma anche piccole speranze, sorprese positive, resilienza. Lindaver riconosce che non si può cancellare il dolore, la fatica, ma si può “rendere il percorso più sereno e meno doloroso” offrendo ascolto, comprensione, strumenti psicologici. Scomodo
Il ruolo del supporto psicologico
Come psicoterapeuta, Lindaver lavora proprio su questo terreno dell’accoglienza del dolore, della costruzione di resilienza, della trasformazione dell’esperienza personale in un’occasione di crescita, per sé come individuo e per la coppia. Il supporto psicologico aiuta non solo a gestire ansie e speranze deluse, ma anche a trovare una via per comunicare, per decidere insieme, per affrontare cambiamenti, per prendersi cura del proprio benessere mentale mentre si percorre una strada medica che può essere logorante. Scomodo
Una richiesta di cambiamento culturale
Lindaver invita a muovere non solo a livello individuale ma anche culturale: serve più educazione alla sessualità e alla fertilità fin dalla scuola, serve informazione corretta e accessibile, serve decostruire tabù legati al desiderio di figli, al fallimento della gravidanza, alla vergogna che troppe persone ancora nascondono. Solo in questo modo si potrà rendere più lieve il peso che tante coppie portano dentro. Scomodo
L’intervista che vede Sara Lindaver in “Senza Parole” è un invito a uscire dal silenzio. È la testimonianza che l’infertilità non è una vergogna, non è qualcosa da affrontare da soli. È un percorso complesso, sì, fatto di attese, fragilità, momenti duri, ma anche di scelte condivise, ascolto empatico, rafforzamento del rapporto di coppia. L’auspicio è che sempre più persone possano sentire che è possibile parlarne, che è possibile chiedere aiuto, che non si è soli.







