Infertilità secondaria: la difficoltà di diventare nuovamente genitori
Come è possibile parlare di infertilità quando già si è mamma e papà? Molte più coppie di quel che si crede si trovano ad affrontare questo tipo di problematica.
Si stima che circa un 10% di coppie di genitori abbia difficoltà nel cominciare o nel portare a termine una nuova gravidanza.
Si parla, infatti, di infertilità secondaria laddove per un lasso di tempo superiore ai 12 mesi una coppia di già genitori non riesce a concepire o a portare avanti la gravidanza.
Le cause possono essere legate a problematiche connesse a precedenti gravidanze, all’insorgere di infezioni o patologie maschili o femminili, all’avanzare dell’età e quindi ad una più generale riduzione della fertilità o come più spesso accade l’eziologia risulta essere ignota per cui viene fatta la diagnosi di infertilità secondaria idiopatica.
Il fatto di essere già genitori ma allo stesso tempo di essere alla ricerca, invanamente, di diventare nuovamente mamma e papà spesso porta con sé sentimenti contrastanti.
Da un lato vi è il senso di fallimento, di impotenza, di frustazione, di rabbia e tristezza per il proprio desiderio che fatica ad avverarsi e per il non riuscire a dare un fratellino o una sorellina al figlio o ai figli che già si hanno.
Dall’altro lato vi è il senso di colpa per il provare questi sentimenti, a maggior ragione in relazione al figlio o ai figli già presenti per cui ci si sente sbagliati nei loro confronti per l’essere così coinvolti e allo stesso tempo affranti per una nuova gravidanza che non arriva.
Se già di per sé è difficile parlare di infertilità in quanto molto spesso argomento tabù, quasi come se il non riuscire a concepire fosse una difficoltà che si è scelta o che ci si merita, lo è ancor di più quando lo si è già genitori.
Il soffrire per un nuovo bambino o bambina che non arriva sembra un sentimento non legittimo e che, a maggior ragione, non può essere compreso da chi ci sta attorno.
Tuttavia anche se si è già mamma e papà si può provare dolore per il proprio nuovo desiderio di genitorialità che non si riesce a soddisfare.
Le proprie emozioni di sconforto e di rabbia, ma anche di invidia per coloro che hanno una famiglia più numerosa o che son riusciti a concepire i loro figli senza difficoltà sono più che legittime ed in quanto tali meritano di essere ascoltate, comprese ed elaborate.
Anche una seconda o una terza gravidanza che non arriva può essere assimilata ad una forma di lutto: un lutto per un bambino o per una bambina, immaginato/a, parte dei propri pensieri e già in quanto tale parte della famiglia ma non presente in carne ed ossa.
Inoltre, anche in queste circostanze, il dover effettuare degli specifici accertamenti medici o il ricorrere alla procreazione medicalmente assistita può essere vissuto come un fallimento ed esporre la coppia ad un’altalena di emozioni.
Per affronatare queste difficoltà c’è bisogno di un tempo adeguato e di essere tolleranti con sé stessi e con le proprie legittime emozioni.
Talvolta questi momenti di sofferenza possono farsi più intensi ed assumere le caratteristiche di una sorta di lutto complicato. In tali circostanze può essere utile un sostegno psicologico per la persona e/o per la coppia in modo tale da approfondire assieme quali altri aspetti della propria storia personale, di coppia e famigliare sembrano venir meno assieme ad una nuova gravidanza che fatica ad arrivare.
Se stai affrontando una difficoltà di questo tipo e vuoi saperne di più o fissare un appuntamento online o in presenza, puoi scrivermi a sara.lindaver@libero.it oppure telefonarmi al numero 3490560187
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