LA GRAVIDANZA DOPO LA PMA: POSSIBILI PREOCCUPAZIONI E TIMORI PER I FUTURI GENITORI
È diversa una gravidanza dopo una PMA? Ci sono differenze fra una gravidanza “naturale” e una gravidanza esito di una procedura di procreazione assistita? Sarà diverso il proprio ruolo ed il proprio attaccamento al proprio figlio una volta nato?
Sarò una mamma degna delle mie aspettative? Sarò in grado di essere un padre all’altezza?
Queste ed altre sono le domande che spesso si pongono le coppie che dopo tanto tempo riescono a coronare il loro sogno di diventare genitori e di avere finalmente una piccola creatura che cresce nella pancia della mamma.
Sono dubbi legittimi. Ognuno nell’affrontare le diverse vicende della vita non può che portarsi con sé la propria storia passata, esperita in prima persona o tramite il racconto di persone più o meno vicine.
Dal punto di vista medico, in molti casi non c’è ragione di ritenere che una gravidanza dopo la PMA, ovvero esito di una procreazione medicalmente assistita, debba essere più a rischio di una gravidanza normale. Certamente è come se fosse più preziosa e magari maggiormente accompagnata dal timore che questo sogno finisca prima del tempo.
Talvolta questo può portare con sé un carico maggiore di stress ed ansia, che nelle situazioni più complesse può rendere più difficile sviluppare un attaccamento con il proprio figlio per una paura anticipatoria di eventi negativi che potrebbero capitare come aborti, lutti perinatali o più in generale eventi nefasti dopo la nascita.
Altre volte può esserci una preoccupazione eccessiva per eventi e situazioni fisiologicamente normali, con il desiderio di poter controllare e prevenire eventuali difficoltà che si teme di non essere in grado di poter affrontare.
Le donne, magari sovraccaricate dallo stress che il percorso di PMA ha portato con sé, possono ora non sentirsi sufficientemente in grado di affrontare la gravidanza ed il parto, un po’ come se l’essere ricorsi ad un aiuto medico per il concepimento portasse inevitabilmente con sé l’idea che il proprio corpo non sia sufficientemente adeguato per reggere una gravidanza e riuscire a partorire il proprio bambino.
Spesso queste preoccupazioni sono anche accompagnate dal senso di colpa e quasi di vergogna per il non essere pienamente felici come ci si aspettava che sarebbe dovuto essere.
Essere riusciti a concepire e a portare nel grembo il proprio bambino o la propria bambina, è come se per queste coppie fosse una sorta di conquista, una ricompensa dopo tanto dolore e tanta fatica che non di rado porta con sé anche una sorta di desiderio di dimostrare principalmente a sé stessi ma a volte anche ad altri che ne è valsa la pena, che si è e si sarà in grado di essere degli ottimi genitori.
Come detto, una certa dose di ansia, stress e preoccupazione è del tutto naturale ed anche utile per una tutela della gravidanza e per la preparazione del nido per il nascituro.
È altrettanto vero, che dopo il percorso spesso tortuoso affrontato da queste coppie per divenire mamma e papà, è un loro diritto quello di poter vivere serenamente e con il giusto grado di spensieratezza questo tempo che è appunto quello della “dolce attesa”.
Nell’incontrare queste coppie riflettiamo assieme su quello che è stato il proprio percorso, sul peso che esso inevitabilmente ha ma anche su quanto ogni gravidanza sia un momento a sé, unica così come è unico ognuno di noi e su come una gravidanza cominciata con un concepimento con un aiuto medico abbia poi le stesse caratteristiche di una gravidanza comiciata naturalmente.
Se stai aspettando un bambino e ti riconosci in parte di queste emozioni e questi vissuti, se vuoi possiamo conoscerci. I nove mesi dell’attesa sono importanti e meritano di essere speciali per la mamma, il papà e per il bimbo o la bimba in arrivo.